“Squid Game cinese”: come delle sfide di autodisciplina servono a truffare le persone in difficoltà
“una nuova sfida cinese, diffusasi in social, consiste nell'autoisolazione di un proprio appuntamento alberghiero per un mese, senza contatti esterni e con obblighi severi. Se riesce a mantenere norme semplici,withstanding apparently, vince 600.000 Yen, equivalente a circa 80.000 euro. Tuttavia, per partecipare, bisogna versare una quota di iscrizione tra i 6.000 e gli 8.000 Yen, ovvero dai 700 a 1.000 euro. Queste sfide vengono organizzate da aziende sparsi in Cina, che utilizzano i social per promuovere i video delle sfide o le live stream.
Tuttavia, sembra che questo gioco non sia affatto uno sfida di autocontrollo, ma piuttosto un'astrazione ideata dalle aziende per guadagnare da persone disoccupate economicamente vulnerabili e in difficoltà. Molti ex-partecipanti hanno confessato di aver perso circa 100.000 Yen (13.000 euro) ogni volta, eliminati per regole assurde o del tutto ignote.
Il signor Zang, di Shanghai, ha raccontato di aver partecipato 10 volte, perdendo 100.000 Yen (13.000 euro) ogni volta, eliminato per regole apparentemente semplici ma inflessibili. Uno dei partecipanti è stato eliminato per aver messo lo zaino sul divano, violando la regola della valigia, che doveva essere posizionata in punto specifico della stanza. Un altro è stato eliminato per aver portato il cuscino sul volto, durante il sonno, probabilmente per coprirsi dalla luce.
Molti es-partecipanti, come Sun e Zang, hanno fatto causa alle aziende, convinti di essere stati eliminati ingiustamente. Il tribunale ha ritenuto che l'accordo firmato per partecipare fosse sbilanciato e non equo, dandogli-obblighi e pochi diritti. Il signor Zang è stato rimborsato solo per una parte dei soldi spesi per iscriversi, ovvero 5.700 Yen (circa 700 euro).
Il gioco è stato definito da un avvocato come “una truffa illegale”, ed è probabile che molte delle aziende coinvolte in questo gioco siano state oggetto di indagine. In sintesi, questo gioco non è un gioco di autocontrollo, ma un sistema che sfrutta la disperazione economica delle persone, creando false speranze e guadagno per le aziende.”
