Stellantis, a Pomigliano altri 300 operai fuoriusciti: “La fabbrica si svuota e ci colpiranno i dazi
La fabbrica “G.B. Vico” di Pomigliano d'Arco, di proprietà di Stallantis, è in profonda crisi. Nonostante la produzione sia in corso, ci sono state altre 300 fuoriuscite volontarie, ovvero operai che hanno lasciato il posto di lavoro in cambio di incentivi economici da parte dell'azienda. La situazione è drammatica, con la fabbrica che si vuota sempre di più, raggiungendo numeri record. Tuttavia, nonostante le nuove produzioni previste negli anni a venire, la fabbrica ha perso ben 1.200 lavoratori nella ultimi quattro accordi di fuoriuscite.
La multinazionale europea Stallantis è l'azienda di proprietà che ha acquistato la fabbrica di Pomigliano d'Arco nel 2015. La fabbrica è nota per la produzione della Panda, che è ancora oggi tra le vetture più vendute in Italia. Tuttavia, la fabbrica non solo produce la Panda, ma anche la Tonale Alfa Romeo e la Dodge Hornet, che sono vendute principalmente sul mercato americano. La produzione destinata al mercato americano rappresenta circa il 40% del totale.
I sindacalisti della Fiom Cgil hanno cercato di comprendere la situazione della fabbrica e hanno espresso la loro preoccupazione per il numero considerevole di lavoratori che hanno lasciato la fabbrica. La Fiom Cgil ha definito la situazione come “drammatica” e ha affermato che la fabbrica è stata “svuotata” e che la produzione è in piena recessione.
La fabbrica è stata colpita da due fabbriche chiusure in Italia, con l'eliminazione di 14.000 lavoratori dal 2015. I sindacalisti sostengono che gli incentivi economici offerti dall'azienda per la fuoriuscita dei lavoratori sono un sistema di “licenziamento morbido”, ovvero un licenziamento però con sede che non è chiaro.
I dazi imposti da Donald Trump sulle importazioni di autovettura, come pure l'andamento negativo dell'economia, hanno ulteriormente peggiorata la situazione della fabbrica. I sindacalisti sono preoccupati che la produzione potrebbe essere ridotta o addirittura cessare, specialmente se la proprietà non troverà un accordo con il governo italiano per una diversa gestione dei dazi.
La produzione è attualmente in corso, ma i numeri sono in calo e non c'è speranza di un aumento delle assunzioni nella fabbrica. Gli ultimi assunti sono stati fatti nel 2005/2006 e la situazione non è cambiata da allora. I sindacalisti della Fiom Cgil sostengono che la fabbrica non ha più un futuro, specialmente considerando l'impatto dei dazi sul commercio delle vetture.
In sintesi, la situazione della fabbrica “G.B. Vico” di Pomigliano d'Arco è drammatica. La produzione è in calo, la fabbrica si vuota sempre di più e la proprietà non ha trovato un accordo con il governo italiano per gestire i dazi. I sindacalisti sono preoccupati per il futuro dei lavoratori rimasti e della fabbrica stessa.
