Storia LGBTQ+ del Giappone: dai monaci ai samurai, dagli aristocratici agli imperatori
Lo shudo (modo di amare i giovani) è una tradizione del tutto simile a quella che in Occidente troviamo nell'antica Grecia. Nei templi buddisti, tra monaci, l'omosessualità era comune. Nei monasteri il fanciullo, chigo, era un giovane ai quali venivano offerti dai monaci, dai samurai, ma in seguito anche da esponenti dell'alta aristocrazia, vitto, alloggio e una buona educazione in cambio di compagnia emotiva e, alle volte, anche fisica.
Il legame fra il chigo e il maestro finiva una volta raggiunta l'età matura (intorno ai quindici anni) attraverso il rito detto genkupu (cerimonia della maggiore età).
Ugualmente tra samurai l'omosessualità era comune. Il giovane apprendista si legava al suo maestro più anziano fino alla fine del suo apprendistato. Pian…