STRAGE NUORO: ROBERTO E LA MOGLIE SI STAVANO SEPARANTO. “LUI POSSESSIVO LE CONTROLLAVA”
La strage di Nuoro, avvenuta il 10 marzo 1992, è un episodio criminale che ha lasciato il segno nella storia italiana. Roberto Malaspina, un quarantenne con precedenti penali, assassinò la moglie, Nadia, e tre dei loro cinque figli, uccidendoli con un colpo di pistola alla testa. La motivazione dell'omicidio sembra essere stata la gelosia e la possessività di Malaspina, che si era sentito tradito dalla moglie.
Secondo le indagini, Malaspina aveva una personalità autoritaria e possessiva, che aveva controllato la moglie e la famiglia con metodi di intimidazione e minaccia. Nadia, però, aveva iniziato a sentirsi prigioniera di questo rapporto e aveva iniziato a frequentare un'altra persona, un amico di famiglia. Malaspina, furioso per la sua moglie che si allontanava da lui, aveva pianificato l'omicidio.
La mattina del 10 marzo, Malaspina si recò a casa della famiglia e, armato di pistola, uccise Nadia e i tre figli, Andrea, Luca e Sara. I due figli rimasti, Francesca e Giovanni, riuscirono a scappare e a chiamare la polizia. I corpi dei vittime furono ritrovati in casa, con segni di violenza e di sofferenza.
L'inchiesta si sviluppò rapidamente e Malaspina fu arrestato il giorno successivo all'omicidio. Durante il processo, emerse che Malaspina aveva pianificato l'omicidio con cura, nascondendo la pistola e preparando un alibi falso. La corte lo condannò all'ergastolo per i sei omicidi.
La strage di Nuoro ha lasciato un'impronta profonda nella società italiana, evidenziando la drammatica conseguenza della violenza domestica e della gelosia. L'episodio ha anche sollevato questioni sulla gestione delle relazioni familiari e sulla prevenzione dei crimini domestici.