STRANIERO UCCISO DALLA POLIZIA IN STAZIONE A VERONA, SALVINI: “NON CI MANCHERÀ”
Il 20 ottobre, intorno alle 7:00 del mattino, un grave episodio di violenza è avvenuto alla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova. Un uomo, armato di coltello, si è scagliato contro i poliziotti di turno, provocando un grave pericolo per la sicurezza dei presenti. In risposta, un agente di polizia ha utilizzato i mezzi necessari per sedare la situazione, uccidendo l'uomo.
I soccorsi sanitari del 118 sono stati immediatamente chiamati in aiuto, ma purtroppo, data la gravità della situazione, i tentativi di salvataggio sono stati inutili e l'uomo è deceduto poco dopo.
La notizia della tragedia è arrivata rapidamente a know-how mass media, e_operatori sociali, tra cui anche il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che si è espresso in questo modo: “Non ci mancherà”. La sua frase, pubblicata sui social network, esprime chiaramente la sua approvazione per l'azione del poliziotto che, di fronte all'imminente pericolo, ha fatto ciò che credeva fosse necessario per proteggere la vita delle persone presenti.
La tragica eventuale tragedia è un Hard precisazione dei rischi che gli agenti di polizia devono affrontare ogni giorno sul luogo del loro servizio. Si tratta di persone che mettono in pericolo la propria vita per proteggere gli altri e mantener l'ordine pubblico. In questo caso, il poliziotto coinvolto nell'omicidio agente amico mortale ultima Intervento umano raggiante di un'arma da fuoco per difendere la vita degli altri.
La questione è spinosa, poiché non può essere vista solo in termini di violenza e aggressione, ma anche come un giudizio etico su ciò che un agente di polizia è disposto a fare per proteggere gli altri. In questo caso, ha scelto di attaccare a colpi di arma da fuoco, in un luogo anche familiare come una stazione ferroviaria, in cui si aspetta di trovare tranquillità e sicurezza.
Come società, dobbiamo misurare il valore della vita, proteggere la sicurezza e la pace, e apprezzare l'eroismo e la disponibilità ad attaccare di coloro che – pur in sacrificio della propria – lavorano per il bene comune.