Studenti accampati nelle tende anche a Napoli per la Palestina: “Non è questo il mondo che volevamo”
in , ,

Studenti accampati nelle tende anche a Napoli per la Palestina: “Non è questo il mondo che volevamo”

Studenti accampati nelle tende anche a per la Palestina: “Non è questo il mondo che volevamo”


YouTube video


La protesta parte da lontano, le prime università a occupare i luigi di studio con le tende sono stati quelli degli Stati Uniti. In questi giorni ad accodarsi a quelle manifestazioni sono stati gli studenti di Bologna, e ora . Gli studenti dell'Università Federico II di Napoli oggi hanno dato vita a una protesta, occupando con le tende il chiostro della sede di Porta di Massa, dove sorgono il Dipartimento degli Studi Umanistici e le facoltà letterarie.

https://www.fanpage.it/napoli/napoli-studenti-pro-palestina-occupano-con-le-tende-il-cortile-delluniversita-a-porta-di-massa/
l'orrore che è sotto gli occhi di tutti e quindi il bisogno appunto di opporci a questo orrore di opporci a questo genocidio che sta avvenendo Io vorrei che questa cosa spingesse un po' tutti di qualsiasi età a volere un mondo nuovo e possibile la nostra voce si fa sentire ed è importante e può muovere le [] montagne sono una studentessa Italo palestinese della rete studentesca per la Palestina credo che diciamo la lotta studentesca si uno degli strumenti tramite cui portare avanti Innanzitutto la voce del del nostro popolo la voce del Popolo palestinese D'altra parte credo che non non debba essere l'unica a provare rabbia anzi tutti dovremmo provarla se abbiamo ancora un bricolo di umanità che sia dalle università che sia per le strade che sia nelle piazze per stare con il popolo e la resistenza palestinese Io mi chiamo Emanuela sono di mezzo camion occupato e siamo qua alla campata studentesca a Porta di Massa per continuare sulla s degli Stati Uniti sulla s di Bologna e di in supporto ovviamente del Popolo palestinese Senti a chi dice che quello che succede a Gazza non ci riguarda come rispondi tu da studente sono inorridita da da questa spinta anche molto individualista anche molto non vedo oltre al mio giardino Cioè per cui se a me la situazione sta in una certa maniera non vedo cosa succede a fianco non sono eh in qualche modo scioccata da quello che sta succedendo nel contesto geopolitico mondiale pensiero che è tutto ok fin quando nel tuo paese non non stiamo sotto le bombe a me personalmente ha spinto la volontà di volere un mondo diverso di aver essere cresciuta con un'idea di mondo che non è quella che ho trovato vorrei che questa cosa spingesse un po' tutti di qualsiasi età a volere un mondo nuovo e possibile la nostra voce si fa sentire ed è importante e può smuovere le montagne l'orrore che è sotto gli occhi di tutti e quindi il bisogno appunto di opporci a questo orrore di opporci a questo genocidio che sta avvenendo l'Italia è il terzo paese esportatore di armi per Israele nel mondo e questo è un primato tristissimo Siamo un paese che affaccia nel Mediterraneo Siamo di fronte appunto a quella zona di guerra e quindi ci dobbiamo sentire ancora più coinvolti e coinvolte quindi essere studenti e studentesse in questo paese in questo momento vuol dire anche avere una responsabilità nei confronti di quello che sta avvenendo perché l'università Da che mondo e mondo storicamente è stata sempre un luogo di dibattito politico un luogo di movimento di opinione un luogo appunto di creazione appunto di dibattiti e pensieri politici Questa è una cosa fondamentale e poi tutto è collegato noi anche come studenti appunto viviamo anche una condizione di classe che sicuramente è una condizione precaria povera e sappiamo che l'economia di guerra in questo momento non solo con Israele ma anche Appunto quello che sta succedendo in Ucraina e con la Russia sappiamo che tutto questo influisce anche sulle nostre vite perché tutto è collegato poi perché c'è un'economia di guerra che appunto ci ci uccide tutti i giorni e siamo qui appunto per opporci totalmente

Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0