Sudan: come siamo arrivati alla guerra civile
Le immagini satellitari mostrano la vastità degli orrori in Sudan, con pozze di sangue di civili visibili anche dai satelliti. La guerra civile in Sudan è il risultato di una transizione fallita e di rivalità militari, ma anche degli interessi contrapposti di potenze regionali e internazionali.
La situazione in Sudan è critica, con milioni di persone costrette a fuggire e un conflitto che ha assunto i connotati di una pulizia etnica. Le potenze regionali, come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, si contendono l’influenza su questo paese strategico del corno d’Africa.
Il conflitto è stato alimentato e sostenuto da queste potenze, che hanno interessi economici e strategici in Sudan. La comunità internazionale deve agire per fermare il massacro e recidere i fili che collegano le ambizioni regionali al sangue sparso in Sudan.
In Italia, la riforma della giustizia è stata approvata alla quarta lettura in Senato, dopo una lunga e complessa discussione. La riforma prevede la separazione delle carriere dei magistrati e l’introduzione di un nuovo sistema di governo della magistratura.
La stampa italiana ha titolato la notizia come un “traguardo storico” e un “impegno concreto” della maggioranza di governo. Tuttavia, l’opposizione ha criticato la riforma, sostenendo che essa danneggerà l’indipendenza della magistratura e favorirà la politizzazione della giustizia.
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno annunciato di voler riprendere i test nucleari, dopo una moratoria di oltre 25 anni. La decisione è stata criticata dalla comunità internazionale e dalla Cina, che ha sostenuto che la mossa americana genererà un’ulteriore escalation della corsa agli armamenti nucleari.
La Cina sta costruendo un arsenale nucleare per la deterrenza e ha rifiutato l’invito di Trump di unirsi a un nuovo trattato anti-proliferazione. La situazione internazionale è quindi sempre più tesa e instabile, con la deterrenza che vale fino a un certo punto.

 
