Sullo ius scholae l’opposizione ha un solo dovere, non offrire alibi a Meloni e Tajani
Quando il 2 dicembre del 1970 fu definitivamente approvata la legge sul divorzio, la maggioranza parlamentare divorzista non coincideva affatto con la maggioranza di governo. Dei duecentottantasei deputati che nella votazione definitiva votarono contro la legge Fortuna-Baslini, il grosso apparteneva al partito di maggioranza relativa, cioè alla Democrazia cristiana.
Malgrado le minacce di decine di deputati democristiani, ma non dei vertici del partito, di preferire una crisi di governo all’approvazione di una legge che mettesse in discussione l’unità della famiglia, il Governo Colombo proseguì nella sua azione e cadde solo un anno dopo, per una causa del tutto diversa, cioè l’elezione di Giovanni Leone a Capo dello Stato con i voti determinanti del Movimento sociale…