La giustizia di Hong Kong, controllata dal governo cinese, ha condannato 45 attivisti pro-democrazia a pene fino a 10 anni di carcere per sovversione. Si tratta del più grande processo sulla sicurezza nazionale mai esaminato nell'ex colonia britannica. Tra gli imputati c'è il giurista Benny Tai, che ha ricevuto la condanna più pesante di 10 anni di reclusione.
I 45 attivisti, membri del cosiddetto gruppo “Hong Kong 47”, erano stati accusati di cospirazione al fine della sovversione per il loro ruolo avuto in un “voto alle primarie non ufficiali” nel 2020, in vista delle parlamentari poi rinviate. La gran parte degli imputati è da allora in stato di detenzione.
La condanna è stata emessa dalla West Kowloon Court di Hong Kong, secondo la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino a giugno del 2020, dopo le proteste di massa pro-democrazia del 2019. La legge prevede pene severe per qualsiasi attività considerata una minaccia per la sicurezza nazionale.
Gli Stati Uniti hanno condannato con fermezza le pene annunciate, affermando che gli imputati sono stati perseguiti in modo aggressivo e incarcerati per aver partecipato in modo pacifico a normali attività politiche protette dalla Basic Law di Hong Kong.
La Cina ha accusato gli Stati Uniti e alleati di “profanare e calpestare seriamente lo stato di diritto”, sostenendo che usano procedure giudiziarie arbitrarie per condannare i tribunali di Hong Kong che implementano la legge sulla sicurezza nazionale.
La condanna è stata vista come un duro colpo contro la libertà di espressione e di assemblea a Hong Kong, che era un tempo considerata una colonia britannica autonoma. Ora, però, è soggetta al controllo del governo cinese.
Il caso è particolarmente grave poiché si tratta di un attacco alla libertà di espressione e di assemblea, diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione locale. La condanna di 45 attivisti pro-democrazia a pene severe è un segnale di allarme per la comunità internazionale, che monitora con attenzione la situazione a Hong Kong.
La situazione a Hong Kong è critica, con molti attivisti e oppositori del governo cinese che sono stati arrestati o perseguitati. La Cina ha introdotto una legge sulla sicurezza nazionale che permette di reprimere qualsiasi attività considerata una minaccia per la sicurezza nazionale.
La condanna di 45 attivisti pro-democrazia a pene severe è un ulteriore passo verso la repressione della libertà di espressione e di assemblea a Hong Kong. La comunità internazionale deve monitorare la situazione e difendere i diritti umani e la libertà di espressione a Hong Kong.