Svolta Shock Nel Caso Garlasco: l'impronta 33 cambia tutto!
Chi ha davvero lasciato l'impronta 33 sulle scale della casa Poggi la mattina dell'omicidio di Chiara? È questa la domanda che scuote ancora oggi il caso Garlasco. Dopo l'ultima clamorosa svolta che riapre vecchie ferite e accende nuove speranze di verità, la scena si concentra su quell'unica traccia, una marcatura profonda e inconfondibile che, secondo una recente perizia difensiva, sarebbe stata lasciata da una mano intrisa di sudore e sangue in un gesto carico di tensione e probabilmente di violenza. Gli esperti della difesa di Alberto Stasi, condannato per l'omicidio, sostengono che solo una pressione intensa, compiuta da una persona che si sporgeva dalla soglia verso il gradino zero della cantina avrebbe potuto generare un'impronta simile. E lo dimostrano con esperimenti in laboratorio. Solo una mano sporca di sangue e sudore e non di altri liquidi ha prodotto una reazione identica con la ninidrina. Ma la battaglia sulla scena del crimine non si ferma qui. La procura invece sostiene con fermezza che quell'impronta sia riconducibile ad Andrea Sempio, amico della vittima, individuando ben 15 punti di sovrapposizione con il suo palmo. Tuttavia, i consulenti della famiglia Poggi e i legali di Sempio restano scettici. Per loro la traccia sarebbe troppo sfuggente e priva di elementi biologici certi, forse solo il risultato di un tocco rapido e superficiale. Così, tra esperimenti forensi, analisi chimiche e accese discussioni tra esperti, il caso Garlasco si trasforma in un vero braccio di ferro tecnico. Da un lato chi vede nell'impronta 33 una prova cruciale, dall'altro chi la considera ormai irrilevante. Quale sarà la verità definitiva? La risposta forse è ancora nascosta tra le ombre della casa Poggi.
