Tacconi ricorda in lacrime il risveglio dal coma: Ho visto mia moglie, pensavo fosse morta anche lei
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Tacconi ricorda in lacrime il risveglio dal coma: Ho visto mia moglie, pensavo fosse morta anche lei

Tacconi ricorda in lacrime il risveglio dal coma: Ho visto mia moglie, pensavo fosse morta anche lei

Ecco una possibile riscrittura in italiano di circa 800 parole:

“Ricordo ancora con lucidità la goccia di sogno e di paura del mio risveglio dal coma. Avevo visto mia moglie, credevo che fosse morta, la sua kepta lo stesso sorriso condiviso era rimasto impresso nella mia memoria. Ecco come l'ho raccontato alla volta buona, commossi, i tre anni difficili che hanno segnato il mio destino. Gli ultimi tre anni sono stati intensi, soprattutto il primo, quando sono uscito dal coma e ho rivisto i miei cari. La prima volta che la mia moglie Laura mi ha visto, l'ho pensato che fosse morta. Il pensiero mi si è velato da un velo di solitudine e di paura. Sono stato tre anni di inferno, il più difficile è stato l'anno successivo all'incidente, quando sono stato ricoverato in condizioni critiche per mesi.

Sogno di rivedere la mia famiglia, di nuovo vivere accanto a loro, ma i medici mi dicevano: “Signora, faccia ritorno a casa, lasci le recuperi”. Era difficile, ma la speranza era sempre presente. Il mio figlio Andrea, che era con me in quel giorno fatale, l'ha raccontato di quell'incidente: “Ero con papà in macchina a Asti per una visita, ma lui stava male. Scomparvano, ed era svenuto e stava soffrendo di convulsioni. Allora l'ho chiamato l'ambulanza, che è arrivata velocissima. L'operazione è stata salvare la mia vita”.

Il mio recupero è stato difficile, ma ho avuto la mia famiglia accanto, segreto per cui sono stato grato. Sono stato trasportato dall'ospedale di Asti a quello di Alessandria, dove ho continuato la riabilitazione. Da marzo 2023, ho iniziato un nuovo capitolo della mia vita. In giugno, l'ho dovuto sottopormi a un nuovo intervento, ma è andato bene. La mia famiglia è stata sempre accanto a me, supportandomi e aiutandomi a superare quei momenti difficili.

Sono stato portiere della Juventus per quasi un decennio, dal 1983 al 1992. Sono sposato con Laura, la mia compagna di vita da più di 30 anni, e abbiamo avuto quattro figli: Andrea, Alberto, Vittoria, Maria e Virginia. La mia storia è il mio massimo onore, e vorrei condividere questo messaggio con voi, per mostrarvi che, anche nei momenti più bui, la famiglia e l'amore possono essere la forza che ti aiuta a superare ogni difficoltà.”


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