Tajani tra nucleare, dazi e ricette di politica industriale: “Non neghiamo le difficoltà”
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Tajani tra nucleare, dazi e ricette di politica industriale: “Non neghiamo le difficoltà”

Tajani tra nucleare, dazi e ricette di industriale: “Non neghiamo le difficoltà”

“Ecco un appello alla lotta per la rinascita economica e industriale d'Italia. Il nostro partito, Forza Italia, sa che la difficile situazione economica in cui siamo impressa è anche la conseguenza di una poca attenzione alla industriale.

Non possiamo mascherare le difficoltà, ma non possiamo neppure fingere che non ci sia un problema. Dobbiamo affrontare il futuro con una strategiaustainability e prendere decisioni che non compromettano l'industria italiana e l'economia reale.

Il nostro obiettivo è quello di elaborare un piano di politica industriale che non può essere disgiunto da un piano di politica industriale per l'Europa, poiché siamo parte dell'Unione Europea e il mercato unico è un'importante risorsa per la nostra industria.

Il costo dell'energia è uno dei principali problemi che devono essere affrontati, poiché i nostri prodotti non sono competitivi sul mercato globale. Dobbiamo avere una visione strategica e precauzionale su questo tema. Il ministro Pichetta ha annunciato di intervenire con un disegno di legge per promuovere l'energia nucleare, ma ci vuole tempo e non è sufficiente solo il nucleare.

Un altro tema fondamentale per renderci competitivi è la burocracia. Dobbiamo pareggiare le norme europee e riscrivere le regole per favorevole all'attività imprenditoriale. Non possiamo permetterci che le regole si imposition necessità di stimolare la crescita economica.

Questo è il momento di agire in Europa, non di lamentarsi. Dobbiamo lavorare assieme per creare un mercato unico delle capitali, completare l'unione bancaria e armonizzare l'imposta per non penalizzare alcune parti dell'Europa a discapito di altre.

L'Europa deve fissare obiettivi come il 20% del PIL europeo prodotto dalla manifattura. Questo significa anche mettere obiettivi per la lotta al cambiamento climatico e per la politica economica reale. Non possiamo più dividere industria e agricoltura come due facce della stessa medaglia, ma come due facce della stessa economia italiana.

Non possiamo mettere la testa nel sabbia e fingere che il problema non esista. Dobbiamo affermare al paese che produce che deve essere la politica industriale. Noi lo stiamo facendo, con idee e proposte concrete, non con slogan. Il tema della difesa dell'attività produttiva è fondamentale e non possiamo neanche gioire se la produzione tedesca cala, poiché noi siamo talmente interconnessi che se cala la produzione industriale tedesca cala anche la produzione industriale italiana.

Non possiamo avere una visione nazionalista di politica industriale, ma dobbiamo avere una visione europea. Siamo un paese fondatore dell'Unione Europea e dobbiamo tutelare i nostri interessi. Dobbiamo fare sì che il mondo industriale si senta la nostra voce per costruire un futuro per l'Italia.”


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