Tanti follower non fanno tanti elettori: sempre più forte il cortocircuito tra reale e virtuale
di Marco Marangio
C'è un sottile codice di algoritmo che accomuna la campagna elettorale delle Europee e il G7: tanti follower non fanno tanti elettori.
Per quanto tutti i leader abbiano ormai una forte base di seguaci, da Meta fino ad X, la “community” più forte di tutte ha ben altro da raccontare. Se il partito degli astenuti avesse una pagina Facebook o un profilo Instagram, farebbe il pieno di follower battendo di gran lunga i già navigati Conte, Salvini e Meloni.
Tutto questo ha costretto i leader a prendere decisioni che, con le dovute distinzioni, nascondono degli aspetti in comune.
Anzitutto, hanno avviato delle campagne di advertising con budget consistenti. Ad esempio, è ormai noto che Meloni abbia speso ben 200mila euro su Meta, contro i 46mila euro di Giuseppe Conte.
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