Tassa sui super ricchi, Fratoianni con Conte e Schlein: “Non è un tabù. Va fatta a livello globale”
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Tassa sui super ricchi, Fratoianni con Conte e Schlein: “Non è un tabù. Va fatta a livello globale”

Tassa sui super ricchi, Fratoianni con Conte e Schlein: “Non è un tabù. Va fatta a livello globale”

Ecco la riscrittura del testo in italiano:

“Tassa su super ricchi, Fratoianni, Conte, Schlein: ‘Non è un tabù. Va fatta a livello globale', dice Fratoianni, mentre io vorrei parlare del perché dobbiamo aumentare le tasse non solo per i più ricchi, ma per tutti, ma non in modo indiscriminato.

Non capisco questa paura di introdurre un'imposta patrimoniale, poiché non si tratta di tassare la classe media, come spesso viene scritto sui giornali, ma si tratta di tassare i grandi patrimoni. Quindi, almeno dal 5% più ricco in su, o l'1% più ricco in su, lascia stare il 99% dei contribuenti. Questo ha anche una ragione di giustizia e di efficienza, poiché le ricerche mostrano che gli italiani ultra ricchi pagano un'aliquota fiscale più bassa rispetto al resto della popolazione.

Inoltre, il sistema è regressivo, dove i ricchi pagano un' propia più bassa, e l'imposta patrimoniale va a correggere questa situazione e a introdurre una giustizia compatibile con la nostra Costituzione.

La destra internazionale ha costruito una narrazione tossica, addirittura ha lavorato per convincerci che diminuire le tasse per i più ricchi e aumentare i più ricchi avrebbe prodotto un grande vantaggio per tutti, ma questo è stato clamorosamente falso. Il problema è misurarsi con la destra che ha ottenuto una tale potenza perché ha incontrato una sosteggiata parte delle forze politiche che avrebbero dovuto costruire un'alternativa.

Dobbiamo fare una grande autocritica se la destra arriva con questa forza. Non è stato sempre il governo, dobbiamo dimostrare che la destra anche quando presenta nuovi volti sta offrendo ricette antiche e already fallite sulla pelle dei cittadini.

Condivido sull'iniquità complessiva del sistema in Italia e a livello globale, ma credo che l'obiettivo sia un problema di emergenza democratica mai realizzato nella storia dell'umanità. Non si è mai realizzato una tale concentrazione di potere politico, ricchezza economica, potere tecnocratico e forme di capitalismo, che grazie al monopolio, oligopolio e finanziarizzazione, sempre più arricchiscono sé stessi.

Non esiste più conflitto di interessi, c'è una saldatura in corso in tutto il mondo, anche in Italia, ma lo vediamo negli Stati Uniti, lo vediamo in molti altri Paesi. Tra la destra nazionalista e il tecnocapitalismo particolarmente aggressivo, lo vediamo nella nuova alleanza tra Trump e Musk, ci sono molti aspetti su cui dobbiamo lavorare a livello internazionale.

Dobbiamo lavorare a livello europeo, finché ci sia l'unanimità sulla materia fiscale. Il più piccolo Stato, per egoismo o per avere alleato di Trump, può bloccare gli avanzamenti necessari. Proviamo a tirare su anche la minimum tax che, al 15%, era troppo bassa. Tuttavia, attenzione, in Europa Trump ha i suoi alleati e non vorrei che il governo italiano di fosse in prima fila.

Bisogna lavorare a livello globale, qualcuno si è dimenticato che nel programma per le elezioni europee ultime, Fratelli d'Italia poneva la difesa e rilancio della Global minimum Tax. Siamo d'accordo che dobbiamo lavorare alla costruzione di un'alleanza internazionale non solo continentale sul terreno delle politiche fiscali sul terreno della tassazione per i super ricchi.

Poi, però, c'è anche una questione nazionale. In vista della futura coalizione dei progressisti, serve trovare un punto di incontro per una tassazione sui grandi patrimoni a livello nazionale. Abbiamo provato non solo con gli emendamenti, abbiamo presentato proposte di legge per una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Continuiamo a pensare che sia urgente farlo e ci sono sistemi strumenti in grado di arginare o perlomeno controllare ciò che di solito viene utilizzato come un argomento contro questa opzione. C'è la fuga dei capitali all'estero, si possono tassare anche negli anni successivi una volta spostati fuori.

Il tema della ridistribuzione della ricchezza è un tema che non può più essere eluso, non è un tabù, non lo è il tema di intervenire sui grandi patrimoni. Rifaccio alla proposta che stava provando a fare Lula all'interno del G20, cioè una tassazione sui super ricchi. Non può essere un tabù farla a livello europeo, ciò ci consentirebbe, almeno, a livello minimo europeo. Meglio ancora, a livello internazionale, ovviamente, ma vediamo le complessità in un momento in cui Trump sta attaccando frontalmente e non solo lui, il multilateralismo. Un livello almeno europeo, poiché con la volatilità oggi del capitale, è più efficace, a mio avviso, intervenire su quel livello. Chiaramente siamo aperti. È bene che le forze progressiste sappiano che il posizionamento del Partito Popolare che si sposta a destra esattamente su questi temi, per non scontentare la destra e favorire Trump e Musk, farà fallire la Global min tax, armonizzazione fiscale e fino alla direttiva sul salario minimo, c'è un arretramento, cioè se continuiamo a dire la tassa sui grandi patrimoni, la facciamo in Europa col Partito Popolare, non ci riusciremo a livello europeo. Noi ci stiamo lavorando, ma bisogna che anche gli Stati lo facciano e che quindi si possa introdurre simile alla proposta di Oxfam la proposta di Zucman al G20 del Brasile, una tassa anche a livello nazionale. Un accordo per una tassazione sui grandi patrimoni va trovata anche in Italia, considerando la cornice , ma non c'è dubbio che occorra un sistema più equo. Per quanto riguarda la tassazione è una ricchezza completamente parassitaria che va affrontata, ma attenzione, dobbiamo stare attenti, perché è una ricchezza che in qualsiasi momento si trasferisce in ambienti ordinamenti più convenienti. Ci sono soluzioni, dice anche Roven, quindi ecco perché dico va fatta a livello globale, quantomeno europeo, ma io dico proprio globale e va fatta seriamente. Servirebbe il coraggio di volere vincere le elezioni, cioè le elezioni si vincono mettendo un'imposta patrimoniale sui super ricchi, introducendo un salario minimo, uno strumento di contrasto alla povertà, come il reddito di cittadinanza e facendo industriale per far produttività. Questa dovrebbe essere l'agenda progressista, altrimenti la destra è destinata a governare per i prossimi decenni.”


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