Terremoto, a Bagnoli dopo le proteste, Protezione Civile nella ex NATO: “Chiediamo più tutele”
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Terremoto, a Bagnoli dopo le proteste, Protezione Civile nella ex NATO: “Chiediamo più tutele”

Terremoto, a Bagnoli dopo le proteste, Protezione Civile nella ex NATO: “Chiediamo più tutele”

“In questi momenti di maggiore tensione, dopo l'irruzione del terremoto di magnitudo 4,4 che ha colpito i Campi Flegrei e la città di la scorsa notte, centinaia di persone hanno aperto i cancelli dell'area ex NATO per trovarsi riparo e passare la notte. La protesta che uniteva le forze dell'ordine e i cittadini impauriti, ha vistowithinunciare misure urgenti prese dalla Protezione Civile, come l'apertura di un punto di raccolta permanente nell'ex area militare.

All'interno dell'ex base NATO, è stato istituito un'area di ricevimento e sostegno per le persone evacuate, dove poter trovare rifugio e aiuto. La città di Bagnoli si è ritrovata in assemblea proprio davanti alla zona che ospiterà il punto di raccolta permanente, esprimendo la loro richiesta di poter vivere in coesistenza con il terremoto, ma con un livello di sicurezza e dignità, che non è stato mantenuto fino ad ora.

“Noi dobbiamo convivere con il terremoto, lo sappiamo, ma chiediamo di poter convivere e vivere dignitosamente”, hanno spiegato i cittadini. Invece, ci sono stati 11 feriti e si aspetta di contare i morti, come se non ci fossero ingombri di riprendere il controllo della situazione.

La gestione dell'emergenza, secondo le voci diffuse, è stata lasciata ai tecnici e funzionari, abbindolandoli in vetta alle decisioni, senza coinvolgere la popolazione. “Ci aspettiamo di contare i morti, come se non ci dovessimo spostare”, e alla domanda “cosa faccio quando viene una scossa?”, la risposta è stata “torniamo alle notizie segnalate da anni sulla mancanza di pulizia urgente, dedicate.”

La diffidenza e la rabbia delle persone sono state evidenti ieri sera, di fronte all'area delimitata, dove si potevano vedere le persone impaurite, con cinquepidocchi e bambini, ansiose di partire da lì. La carenza di strutture di ricezione, le Villa inaspetta, ha messo a repentaglie la popolazione.

“Noi siamo stati sfollati alle 20 di maggio a Pozzuoli, ma non ci sono case da affittare. C'è solo la crisi degli affitti, gli affitti stanno aumentando, e lo stato deve aiutare, non portarci in o al Monte, come astrazioni che nemmeno i presidenti delle razionali sanno”, hanno detto. “Dovremmo vivere lì, come dovemmo andare là?” Si sentirebbe sempre infelice, raddoppiando la paura. “La protezione civile ha aperto la barriera del NATO, ieri sera, e i cittadini hanno usarlo per entrare all'interno della base, ma non ci si sentirebbe più sicuri…”. Le parole dei cittadini sono state espresse senza esitazione, povere di convinzione, esasperate dalla lunghezza delle liste di aspettazione e dai dubbi sulla capacità delle istituzioni di capire e condividere le loro paura”.


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