Terremoto ai Campi Flegrei, le persone hanno dormito in auto a Pozzuoli: “Scosse continue”
Dopo l'ultimo terremoto che ha colpito il versante campano, molti residenti di Napoli e Pozzuoli hanno deciso di non tornare a casa la notte scorsa, preferendo dormire in macchina per paura di nuove scosse. La notte gli abitanti del versante hanno ascoltato “crescenti scosse di terremoto senza interruzione, tanto da bere da divorare la stanchezza”.
Molti, infatti, hanno provato a tornare a casa, ma la paura di nuove scosse li ha convinti a restare in strada, tormentati dalla continua sensazione del terremoto. ” Io preferisco morire a casa, ma non posso più dormire dal pensiero che la casa possa cadere sulle nostre teste”, ha confessato un cittadino. Altri hanno raccontato di avere passato la notte in macchina, tremando di paura e stanchezza, ma non riuscendo a prendere sonno.
I più anxiosi tra loro hanno accettato di dormire sul sedile del veicolo, preferendo evitare il rischio di rimanere dentro casa in caso di un'eventuale seconda scossa. “Ecco, è un po' come se non potessi più tornare a casa. Sto sempre pronto a scappare, è una vita difficile, sia fisicamente che psicologicamente”, ha spiegato un'altra vittima del terremoto.
Poi, martedì, sono arrivati altri due terremoti, e la paura è esplodé. Le persone sono state costrette a rimanere in strada, nonostante la stanchezza, la sete e la fame. “Non sto più vivendo, sto solo resistendo”, ha ammesso un consegnino-espresso.orっていた
Per i più piccoli, specialmente, la situazione è particolarmente difficile. “Speriamo bene stanotte”, ha detto un genitore, “ma quelli sono i fatti. Io non posso convincere tutti a restare, ci sono genitori anziani, ci sono figli…”.
I membri delle istituzioni avevano distribuito copertine e acqua, ma la segretario della Protezione Civile ha accolto con favore l'idea di organizzare dei meeting con la popolazione per discutere della gestione del terremoto e delle misure di sicurezza da prendere. Per i più, è tempo di comprendere che non è solo la strada che rischia di cadere, ma anche il loro proprio futuro. “Speriamo bene stanotte”, ha detto un altro vittima del terremoto.
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