Tommaso Onofri, “Ergastolo ostativo per chi uccide i bambini”
È stato rievocato il caso di Tommaso Onofri, un bambino di soli 17 mesi sequestrato e ucciso nel 2006. Uno degli autori del sequestro, Salvatore Raimondi, ideatore del piano, è ora un uomo libero dopo aver scontato la sua pena, che si è conclusa il 30 agosto scorso. Raimondi aveva già ottenuto un permesso di lavoro nel 2024.
Tuttavia, la madre di Tommaso Onofri non ha dubbi nel dichiarare che “nessuno mi toglierà il mio ergastolo”, riferendosi al dolore e alla sofferenza che lei e la sua famiglia stanno ancora scontando a causa della perdita del loro bambino.
La questione sollevata è se sia giusto che chi ha tolto la vita a un bambino possa tornare libero. Alcuni sostengono che l’ergastolo ostativo, attualmente riservato ai reati di mafia, dovrebbe essere esteso anche ai crimini più efferati contro i minori, in modo da garantire che coloro che commettono tali reati non possano più essere liberati.
Il caso di Tommaso Onofri è stato riportato alla luce per sottolineare la necessità di una riflessione sull’attuale sistema di giustizia italiano, che sembra non essere in grado di fornire una giusta risposta ai crimini più gravi e efferati. La madre di Tommaso Onofri e molti altri sostengono che è necessario un cambiamento nell’approccio alla giustizia, in modo da garantire che coloro che commettono reati così gravi non possano più essere liberati e che le vittime e le loro famiglie possano finalmente trovare giustizia.
