Toni Ricciardi (Pd): “Meloni, perché Sangiuliano sì e Santanché no? Forse la sta ricattando?”
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Toni Ricciardi (Pd): “Meloni, perché Sangiuliano sì e Santanché no? Forse la sta ricattando?”

Toni Ricciardi (Pd): “Meloni, perché Sangiuliano sì e Santanché no? Forse la sta ricattando?”

Toni Ricciardi (Pd): “Meloni, perché Sangiuliano sì e Santanché no? Forse la sta ricattando? Grazie, presidente Signori e signori del governo, ministra Sangiuliano, e colleghi. Io parto da una riflessione. Mi consenta, presidente, quasi oggettiva. In un paese normale, noi non ci dovremmo nemmeno trovare oggi qui, perché sarebbe bastato un minimo di buon senso, un minimo di esercizio di buon senso, per evitare l'ennesima mortificazione alle nostre istituzioni repubblicane. Aggiungo, presidente. Noi qui ci troviamo in un Agorà, e come si valuta l'atteggiamento di un politico che frequenta l'agrò? Dall'agire, dalla comunicazione verbale e non verbale, ogni giorno. E poi qual è la foto di questa giornata? La foto è che la ministra Santanché è stata abbandonata da Forza Italia è stata abbandonata dalla Lega è stata abbandonata da noi moderati, ed è qui difesa d'ufficio dal suo partito. E allora cosa ci state testimoniando? La spaccatura profonda di questo governo, soprattutto in un'ora buia come questa? Eppure, molti miei colleghi le hanno ricordato il comportamento che ha avuto da deputata e non si fece scrupolo quando l'11 ottobre 2021 chiese le dimissioni dell'allora ministro Provenzano, perché Udi, Udi si era permesso da ministro di attaccare un comportamento politico di Fratelli Di Italia e poi, il 10 novembre, stesso copione, con l'allora ministro Speranza Re, di aver gestito male l'emergenza . E chissà perché, strizzando l'occhio a qualche novax di troppo, è la stessa cosa con la ministra della Morgese e con tutta una serie di ministri, il cui elenco gli è stato appena fatto poco a poco, ministra. Eppure chiedo a voi, colleghi e colleghi, e inquieti e italiane che stanno ascoltando, scalaro da pregiudizi ideologici, sonte le azioni, i comportamenti, le comunicazioni di quei ministri, con quanto lei, ministra Santanché, sta compiendo. No, non solo. Il 54 del nostro Costituente prevede il rispetto e riconosce nel Repubblica cosa richiesta a tutte le cittadine e tutti i cittadini di questo paese, ma c'è una Giunta di natura giuridica, un giuramento, è quel giuramento comportamentale, che prevede che un ministro si debba comportare con disciplina e onore. Ministro Santanchè, qui di disciplina non si parla proprio, e l'onore credo si sia dileguato. E guardi, sarebbe fin troppo facile fare le comparazioni con altri paesi europei, è meglio che non le facciamo, altrimenti verremmo sommersi dalla vergogna e del silenzio che dovremmo azzardare rispetto alle dimissioni di altri ministri. E guardi, non le faccio nemmeno il paragone con la prima Repubblica, perché lì sarebbe ancora più impietoso. L'episodio, al 26 luglio 1990, quando cinque ministri tremo solo a pronunciarne i cognomi, si dimisero. Per la legge, non per le vicende che toccano lei, ministra. E allora una domanda, ministra, lei me lo consentirà, non la voglio porre a lei, ma la voglio porre a . Che differenza c'è? Due Ministeri School e Daniela Santanchè? Perché il ministro Sangiuliano è stato invitato ed è stato fatto dimettere? E perché non accade con la ministra Santanchè? È un gigante rispetto di etica pubblica e rispetto alla ministra Santanchè, o forse la ministra Santanchè è in grado di poter muovere delle leve di ricattabilità che il ministro Sangiuliano non possedeva? E' un problema so, ministra, che lei non ci non ci risponderà, ma questo è lo stato delle arti e ancora un governo che non ha avuto il coraggio di parlare lo ha fatto settimana scorsa e non in inglese con due versioni contrastanti sul caso al e allo stesso tempo un governo e dei ministri che ignorano, che in questo paese giornalisti sono stati sottoposti a spiati da software che solo il governo poteva avere e possedere. E guardate, c'è una vicenda ancora più profonda. Io credo che questo governo ormai si trovi lentamente a vedere serie di palline che rotolano e le palline che rotolano a un certo punto stanno per iniziare a costruire una valanga, una valanga che lentamente rischia di travolgi. Ma rischia di travolgi Nella non credibilità che sta crescendo rispetto a tutti gli altri dati macroeconomici agli occhi degli italiani e ancora, minister Santanchè, lei ieri ballava alla Beat di , uno dei momenti piú importantes per questo paese, dove operatori non non vendono solo le proprie capacità professionali i propri servizi il territorio, ma vendono un'immagine dell'Italia e allora lei, ministra, che Venere è? O volete anche aprire quel capitolo? È meglio che non lo apriamo. E ancora, ministra Santanchè, lei non ha avuto alcuna dubbio, anche in campagna elettorale, anche sui palchi, lei si è chiaramente dichiarata fascista, lo ha detto e si è riconosciuta pienamente il chi se ne frega di tutto e è la rappresentazione plastica di come lei immagina la disciplina e l'onore nei confronti di questa Repubblica. Ma guardi, minister Santanchè, è quasi imbarazzante rivolgerle delle domande alle quali non riceveremo mai delle risposte, ma noi abbiamo una domanda di fondo da porre alla presidente alla presidente Giorgia Meloni, presidente meloni, ma lei è ricattata dalla ministra Santanchè? Per quale ragione una donna presente sempre che non ha paura di criticare niente e nessuno, che ha l'autorevolezza del presidente del consiglio, non è in grado di convincere e di pretendere da una ministra che sta imbarazzo? Questo governo non solo il suo partito, ma tutte le istituzioni e tutto il paese le dimissioni. Guardate, guardi, presidente, noi lo sappiamo che per ogni Ponzio Pilato la storia ce lo insegna. C'è sempre un Barabba che si salva e forse è tempo di fare chiarezza e di evitare di preservare nella difesa di l'indifendibile, perché guardate l'aver ottenuto il consenso popolare non vi autorizza e non autorizza nessun partito e nessun governo in una forma democratica a immaginare di sentirsi al di sopra della legge e avvertire la facoltà il diritto di smontare gli equilibri tra poteri. Questo è lo stato delle alte e allora per questa ragione l'ultimo appello, presidente, suo tramite, alla Presidente del Consiglio, guardi, presidente Meloni, ci faccia una cortesia, ci faccia un piacere, ci si tolga dall'imbarazzo, tolga questo paese queste istituzioni dall'imbarazzo e chieda definitivamente un passo indietro, le dimissioni alla ministra Daniela Santanchè. Grazie”.


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