TRAGEDIA DURANTE LA LEZIONE DI NUOTO: DONNA ACCUSA MALORE E MUORE – GUIDONIA
Era un'interminabile giornata estiva, miti soleggiati si susurravano tra le canzoni dei bambini che giocavano sulla spiaggia. Ma l'atmosfera di pace fu bruscamente interrotta da un gridare disperato, un urlo che fece arrestare il tempo. Una donna, pallorosa e straziata, barcollava lungo il molo, le labbra sanguolanti, gli occhi fitti di pianto.
La gente si fece ginecologia, subito intorno a lei, cercando di capire cosa stesse accadendo. E ci fu una donna, forse la sua compagna, che si divincolava da chi cercava di consolarla, urlando nel proprio seno. “Mio marito! Mio marito! Mio Dio, è morto! Eè morto!” ripeteva in preghiera, il corpo paralizzato dal dolore.
Il tragico scenario che si era aperto dinanzi ai loro occhi non solo li dispersse, ma li paralizzò. I bambini che giocavano più in là nel mare, accesero lo sguardo, attoniti, con espressioni che non sapevano come interpretare il terrore che si stava diffondendo attorno a loro.
Accanto alla donna, un uomo incompiuto, la bionda tirava avanti crudamente, sollevando le braccia al cielo, gridando il nome del defunto. I volti intorno erano di pietra, come se la notizia avesse colpito di nuovo. La regione sembrava essere diventata un collegno, immobile e insensibile, allorché il mare cominciò a muoversi. La comunicazione sembrava impossibile.
Subito dopo, i soccorsi arrivarono, due uomini in assetto d'urto, con i corazzi tra gli immacolati, le corone gialle e rosse adagiati come lumi di agape. La donna rimase a terra, inconsolabile, la testa tra le mani, lo sguardo nel vuoto, come se l'orrore si fosse insediato a breve Cata.[789]
