Trump verso un nuovo travel ban: a rischio altri 36 Paesi, tra cui Egitto, Nigeria e Siria
L'amministrazione Trump sta valutando un'estensione senza precedenti del travel ban, con l'inclusione di 36 nuovi Paesi tra quelli soggetti a divieti o restrizioni d'ingresso negli Stati Uniti. È quanto emerge da un promemoria firmato dal segretario di Stato Marco Rubio e ottenuto dal Washington Post. Tra i Paesi coinvolti figurano storici alleati degli Stati Uniti come Egitto e Gibuti, insieme a Nigeria, Etiopia, Ghana, Siria e ben 25 nazioni africane. Inclusi anche alcuni Stati del Pacifico e dei Caraibi, tra cui Antigua e Barbuda, Saint Lucia e Vanuatu. I governi interessati avranno 60 giorni di tempo per conformarsi a nuovi criteri di sicurezza; in caso contrario scatteranno sanzioni e restrizioni. I motivi indicati nel documento vanno dall'emissione di documenti poco affidabili ai tassi elevati di permanenza irregolare, fino alla concessione della cittadinanza a pagamento senza residenza e alla presenza di «attività antisemite e antiamericane». Se approvata, questa espansione amplificherebbe quanto già previsto dall'ordine esecutivo del 4 giugno, che aveva imposto divieti assoluti su Paesi come Afghanistan, Iran, Libia, Somalia, Yemen e Haiti, e restrizioni parziali su altri come Cuba e Venezuela. Le critiche non si sono fatte attendere: secondo gli oppositori, si tratterebbe di una mossa elettorale per rilanciare un travel ban “ancora più ampio” e discriminatorio, con un focus particolare su Paesi africani e a maggioranza musulmana.
