Tu chiamale, se vuoi, elezioni, ma per il Pd sono un congresso
Come quel libro di Oliver Sacks, “L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello”, così il Partito democratico ha scambiato le elezioni Europee per il suo congresso. E questo oltretutto è un po' una presa in giro dei suoi elettori (la maggioranza) ignari del fatto che dietro il voto ci sono diversi conti interni da regolare. Il primo naturalmente riguarda il futuro di Elly Schlein. Su questo è inutile spendere molte parole: sotto il venti per cento rischia il commissariamento, sopra si salva, con il ventidue e passa è una vittoria.
In questi giorni nel partito nessuno prevede una dura sconfitta, e non solo perché i sondaggi stanno andando più che discretamente. L'aria non sembra essere cattiva, dicono molti candidati. La polarizzazione Schlein-Meloni tanto cercata dal…