Tutti gli attacchi di Meloni dal palco di Atreju: Landini, Schlein, Saviano e Prodi. Ne ha per tutti
Meloni attacca il palco di Atreju, bersaglio Landini, Schlein, Saviano e Prodi. Lancia frecciate contro i sindacati, accusandoli di non rappresentare i lavoratori ma la sinistra. Tuttavia, è facile distinguere la verità dalle menzogne per giustificare la sua chiamata a una rivolta sociale.
Il segretario della CGIL, Maurizio Landini, afferma che in Italia aumenta il precariato, l'occupazione diminuisce e il potere d'acquisto delle famiglie si riduce. Tuttavia, Meloni sostiene che gli argomenti di Landini sono deboli e che i sindacati non rappresentano i lavoratori.
Meloni critica inoltre il segretario generale della CGL, Schlein, accusandolo di non essere in grado di utilizzare la parola “Stellantis” a causa di priorità più alte, come la lotta contro il fascismo condotta con duetti rap e balli in carro allegorico durante il gay pride.
Meloni sostiene che l'accordo con l'Albania è la più temuta misura da parte dei trafficanti di esseri umani, poiché impedisce loro di sbarcare in Italia e aumenta l'effetto deterrente. Inoltre, critica i giudici che hanno annullato le misure di contenimento della migrazione, affermando che ciò permette alle organizzazioni criminali di trarre vantaggio.
Infine, Meloni lancia un attacco personale contro Romano Prodi, accusandolo di essere un traditore della nazione e dell'Europa per le sue scelte politiche, come la vendita dell'Iri e l'ingresso dell'Italia nell'euro. Meloni sostiene che la sua opposizione a Prodi dimostra che non è disposta a obbedire alle istanze dell'establishment, ma a difendere gli interessi dell'Italia e dell'Europa.