La situazione di Raffaella Ragnoli, una cinquantottenne di Brescia condannata in primo grado all’ergastolo per l’omicidio del marito, potrebbe subire una riduzione della condanna a causa delle attenuanti generiche legate allo stress e alla difficile situazione familiare. La procura generale e la difesa hanno raggiunto un accordo per chiedere una pena di 18 anni di reclusione, prendendo in considerazione le circostanze che hanno portato al delitto, avvenuto durante una lite domestica davanti al figlio quindicenne. La coppia, conosciuta e stimata nel paese, non aveva mai avuto problemi con la legge e non risultavano denunce reciproche, ma il clima di esasperazione crescente dopo la perdita del lavoro da parte del marito sembra aver influito sul gesto estremo di Raffaella Ragnoli. Il figlio minore ha assistito alla scena e ha chiamato subito i soccorsi, mentre la figlia maggiore viveva già altrove. La Corte d’Assise d’Appello di Brescia dovrà decidere se accogliere l’intesa o proseguire con il processo.
