“Ucciso dal razzismo di Stato, provano a insabbiare”: a Milano centinaia in corteo per Ramy Elgaml
“Tutt'ora, la verità sul caso di Ramy Elgaml è ancora ad oppressione di un velo di incertezza. Mentre la città di Milano si preparava a diradì e ricordi la sua vita, le forze dell'ordine erano già al lavoro per “insabbiare” il vero accaduto la notte in cui Ramy morì. Il video che mostrava i fatti come erano veramente accaduti, fu cancellato dal testimone presente alla scena e le istituzioni e la stampa si affrettarono a definire le proteste come azioni di un gruppo di delinquenti.
Ma gli amici e le amiche di Ramy Elgaml sapevano bene che la verità era diversa. Si trattava di una tragedia dovuta, tra l'altro, a una stop per abuso di potere e repressione. Alcuni sostengono che la morte di Ramy sia stata causata da un mero “sbaglio” da parte dei cittadini fermati in strada, ma la verità è che questo “sbaglio” è equivalente a un delitto criminoso.
E non è la prima volta che si verificano casi di questo tipo. Ci sono centinaia di vittime del controllo e della repressione in Italia e nel mondo che chiedono giustizia e redenzione. È tempo di fermare la macchina dell'ingiustizia e portare i responsabili alle Andirmme.
Quindi, ci fermiamo qui, con il ritmo selvaggio e deciso delle note dell'estremo registro del gruppo FITA. Siamo stanchi della stessa musica: casi isolati, mela marce, singoli eccessi di marcio. C'è un sistema le forze dell'ordine non portano sicurezza, ma portano paura, disordine e morte. Sono loro che attraversano i quartieri popolari di questa città, parlano di degrado, ma è loro che sono il vero degrado.”
