Ucraina, Crosetto: “Iniziativa stabilmente in mano alle truppe russe. Controllano il 18% del Paese”
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Ucraina, Crosetto: “Iniziativa stabilmente in mano alle truppe russe. Controllano il 18% del Paese”

Ucraina, Crosetto: “Iniziativa stabilmente in mano alle truppe russe. Controllano il 18% del Paese”

L'Ucraina, Crosetto: “Iniziativa stabilmente in mano alle truppe russe. Controllano il 18% del Paese”. Ci approssimiamo ormai alla conclusione del terzo anno di conflitto e non emerge all'orizzonte una soluzione semplice o immediata. Gli attacchi russi hanno registrato un incremento notevole in intensità e portata, colpendo indiscriminatamente obiettivi militari e infrastrutture civili, in particolare quelle energetiche. Questa condotta evidenzia chiaramente l'intento di causare danni fisici e morali alla popolazione ucraina.

Soprattutto, dalle fonti delle Nazioni Unite emerge che oltre 12.300 civili sono stati uccisi da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, e che proprio nell'ultimo periodo del 2024 si è registrato un aumento delle vittime a causa dell'uso intensivo di droni, missili a lunga gittata e fuoco di artiglieria. Gli attacchi russi hanno danneggiato in modo rilevante le infrastrutture energetiche dell'Ucraina e anche quelle delegate ai servizi idrici, di riscaldamento e di trasporto, situazione che nell'inverno ucraino risulta ancora più intollerabile per la popolazione civile.

Questa condotta brutale ha portato a un crescente coinvolgimento degli inermi e dei più deboli in questa guerra. Non possiamo avere indecisioni nel condannare questa situazione. Penso che questo unisca tutta l'aula e non possiamo consentire neanche che la nostra opinione pubblica si possa abituare a un conflitto essendone distaccata, dimenticandone la gravità.

Fino ad ora, abbiamo ricevuto le risoluzioni del Parlamento e la posizione del Governo è sempre stata chiara: riteniamo necessario continuare a fornire sostegno all'Ucraina al fine di creare finalmente le condizioni per un cessate il fuoco e aprire un confronto atto necessario per raggiungere una pace giusta e duratura. Questa posizione non è solo un atto di giustizia verso un Paese aggredito, ma un'azione che serve a tutelare anche il nostro sistema di valori e la nostra sicurezza.

Tra e Kiev ci sono linee d'area a 1600 km e circa 2000 km dal confine russo, una distanza che può essere coperta in poche ore di volo e in pochissimi minuti da un missile ipersonico. Il nostro sostegno all'Ucraina è quindi anche inevitabilmente un impegno a garantire la nostra sicurezza.

La situazione in campo è in continua evoluzione. Negli ultimi mesi, la Russia ha intensificato notevolmente gli attacchi alle infrastrutture critiche, sfruttando le cospicue riserve di munizionamento e sistemi d'attacco che ha accumulato anche grazie all'aiuto di paesi che la sostengono in maniera esplicita. Si pensi agli attacchi del 17 luglio, del 13 dicembre e del recentissimo attacco del 14 gennaio a Leopoli, che è al confine con la Polonia, condotto con missili e droni.

Gli attacchi destinati a causare la morte di civili hanno causato un aumento del 30% rispetto all'anno precedente. L'iniziativa ormai è stabilmente in mano alle truppe russe, impegnate soprattutto nei settori orientali dell'Ucraina. Le forze di Mosca avrebbero sotto controllo circa 108.000 km quadrati di territorio ucraino, solo per capirci pari a tutta l'Italia settentrionale. Il 18% dell'Ucraina è stato conquistato solo nel 2024, con un ritmo più sostenuto rispetto all'anno precedente e con una linea di fronte attiva di combattimenti lunga 1200 km.

La Russia, sebbene abbia mancato gli obiettivi che si era inizialmente posta, continua senza rallentamenti nella sua azione militare, confermando che per Putin il tempo, i materiali, i mezzi e le vittime non sono fattori che influenzano le sue decisioni.


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