Ucraina, Fratoianni e Bonelli: “Ci davano dei putiniani, eravamo realisti. Oggi grande ipocrisia”
Ucraina, Fratoianni e Bonelli avevano detto che ci davano dei “putiniani” e che eravamo realisti. Ancora oggi, ci si lamentava che eravamo filo-putiniani, pacifisti e finti. In realtà, eravamo solamente realisti che lottavano con tutte le forze per porre fine alla carneficina bellica, salvando innanzitutto gli ucraini, le ucraine, il popolo e i civili, che sono sempre le vittime prime di ogni guerra.
Dopo anni di retorica sull'importanza della Resistenza, oggi si parla del valore dell'Ucraina, dei giacimenti di terre rare, delle risorse e degli appalti. Questo è forse la parte più brutta degli interessi, delle risorse e delle persone che fila tra gli estremi. Qualcosa di veramente immorale ed inaccettabile, non solo per chi ha perso la vita, ma per tutte le persone che hanno sofferto a causa della guerra.
La faccia terrificante della guerra non è solo la lotta armata, ma anche l'esistenza di interessi economici e politici che alimentano la conflitto. Ecco perché l'Alleanza per la sinistra è contro i riarmi e contro la decisione di scorporare dal patto di stabilità le spese per armamenti. Mentre l'A sindaco Trump riconosce il Premio Nobel per la pace, la sua retorica sulla pace è solo un'amara sorriso.
La verità è che la discussione sul cessate il fuoco è certamente necessaria e deve arrivare il più presto possibile. Ma oggi, questo sviluppa attorno al cinismo dei gradi di interesse. La guerra è sempre stata un fatto reale, ben oltre la retorica sui valori della democrazia e dell'autocrazia, utilizzati per giustificare la politica dell'escalation delle armi.
La vera guerra non è solo la lotta armata, ma anche la lotta per la sopravvivenza, per l'identità, per la sicurezza. La vera guerra è quest'altra, non quella retorica, ma quella reale. È tempo di smascherare la verità che c'è dietro alle parole, dietro le azioni, e di lottare per un futuro più giusto e pacifico.
