ULTIM'ORA FILIPPO TURETTA COMMENTA L'ERGASTOLO:  “È GIUSTO, PER ORA NON CHIAMERÒ I MIEI GENITORI”
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ULTIM'ORA FILIPPO TURETTA COMMENTA L'ERGASTOLO: “È GIUSTO, PER ORA NON CHIAMERÒ I MIEI GENITORI”

ULTIM'ORA FILIPPO TURETTA COMMENTA L'ERGASTOLO: “È GIUSTO, PER ORA NON CHIAMERÒ I MIEI GENITORI”

Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di , ha espresso la sua accettazione della sentenza senza sorprese. Durante l'udienza, il giovane ha affermato di non sentirsi pronto a contattare i genitori, dichiarando: “Non chiamerò i miei genitori, per ora. Me lo aspettavo, è giusto”. Nonostante la lunga giornata in tribunale, Turetta ha mostrato una apparente serenità, ma alla fine ha rivelato la devastante consapevolezza che il delitto fosse premeditato.

La famiglia Turetta, che non ha partecipato al processo per evitare la pressione mediatica, ha scelto il silenzio. I genitori e il fratello del giovane hanno chiesto ora riservatezza, chiedendo di non essere disturbati. La condanna all'ergastolo decisa in primo grado non ha riconosciuto le aggravanti di stalking e crudeltà, ma ha incluso quella della premeditazione. Le motivazioni della sentenza sono attese.

Gino Cecchettin, il padre della vittima, si è espresso perplesso sulla decisione dei giudici. “Se centinaia di messaggi e 75 coltellate non costituiscono stalking e crudeltà, allora cosa lo sono?” ha chiesto. Tuttavia, Turetta ha accettato la sentenza senza polemiche, riconoscendo la difficoltà del lavoro dei giudici.

L'avvocata Paola Rubini, difensore di Turetta, ha confermato che il giovane si aspettava la condanna, ma non ha commentato ulteriormente. La sentenza è stata decisa in base alle prove raccolte durante il processo, che hanno dimostrato la premeditazione del delitto.

La tragedia ha lasciato nella comunità un vuoto doloroso e profondo. La famiglia Cecchettin, in particolare, è stata devastata dalla perdita della loro figlia e sorella. Il processo è stato un'opportunità per loro di cercare la giustizia e il risarcimento del loro dolore.

La condanna all'ergastolo di Filippo Turetta rappresenta un momento di chiusura per la famiglia Cecchettin, ma anche un inizio per la loro strada verso la guarigione e il superamento della tragedia. La comunità, inoltre, può ora respirare un po' più liberamente, sapendo che il responsabile del delitto è stato identificato e punito.


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