ULTIM'ORA LA TROUPE DEL TG3 AGGREDITA IN LIBANO: MORTO D'INFARTO L'AUTISTA
“L'Ultimo orario: la troupe del TG3 aggredita in Libano, morto d'infarto l'autista”
Nel corso della serata del 12 settembre, la troupe del Tg3 italiana è stata vittima di un brutale agguato a Beirut, capitale del Libano. I corrispondenti televisivi, intenti a lavorare su una storia di cronaca nera, sono stati accolti da una reazione ostile e violente da parte di alcuni gruppi di individui armati.
Il gruppo, composto da tre giornalisti e tre operativi, si era recato nel quartiere di Rmeil per effettuare riprese sulla situazione sociale e politica del Paese, quando improvvisamente è stato circondato da una folla di manifestanti. La situazione è presto degenerata, e i corrispondenti sono stati feriti in vari modi, con lanci di oggetti contundenti e bastoni.
L'autista del mezzo, un italiano di origini libanesi, si è accasciato a terra per un attacco di cuore, ovvero un infarto. Nonostante gli sforzi del pronto soccorso, non è riuscito a essere salvato.
Gli altri membri della troupe, gravemente feriti, sono stati ricoverati presso un ospedale locale per le cure. Secondo le informazioni, sono stati 3 i corrispondenti televisivi e 1 l'operatore video a rimanere vittima di questa violenta aggressione.
L'agenzia italiana del notiziario TG3 ha dichiarato in una comunicazione che la troupe era in viaggio per riprendere un servizio sul Paese quando è stata raggiunta da un'aggressione spontanea e non pianificata.
La notizia ha causato sconcerto e preoccupazione in tutta l'Italia e nel mondo della giornalismo, portando alla condanna forte e immediata delle aggressioni commesse.
Le autorità libanesi hanno subito lanciato un'inchiesta per scoprire i responsabili dell'agguato e assicurare la sicurezza delle persone che si trovano nel Paese.
Questo incidente tragico ha fatto riaffiorare i timori per la sicurezza dei giornalisti in zone di conflitto e di tensione politica, come è il caso del Libano attuale. La Tg3 ha chiesto che si presti la massima attenzione a questo grave avvenimento e che si lavori per tutelare la libertà dei giornalisti in ogni parte del mondo.