ULTIM’ORA SEQUESTRATA LA MAXI VILLA DI GIANLUCA VACCHI: VALE 15 MILIONI DI EURO
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ULTIM’ORA SEQUESTRATA LA MAXI VILLA DI GIANLUCA VACCHI: VALE 15 MILIONI DI EURO

ULTIM'ORA SEQUESTRATA LA MAXI VILLA DI GIANLUCA VACCHI: VALE 15 MILIONI DI EURO

ULTIM'ORA, UN'IMPENITENZIA: LE FORZE d'JavaScript LA MAXI VILLA DI GIANLUCA VACCHI, VALE 15 MILIONI DI EURO

Una gemma della lussuria dell'alta borghesia sarda: la maxivilla di Gianluca Vacchi, proprietario di una delle più potenti aziende minerarie d'Italia, è stata sequestrata dalla procura di Tempio Pausania. La notizia è arrivata come un bomba a sorpresa, rendersi conto della dimenticata sbarra tra lussi progressi e legali sviluppi delle indagini.

L'imponente residenza, situata in , si estende su oltre 1.200 metri quadrati e comprende piscine, terrazze, un campo da paddle e un discoteca. La proprietà, stimata intorno a 15 milioni di euro, era disposta lungo un'area riconosciuta a rischio idrogeologico, senza autorizzazioni adeguate e regolarizzazioni adeguate. Il Comune di Arzachena aveva già emesso un'ordinanza di demolizione e ripristino di alcune aree, sentendosi la necessità di intervenire per salvaguardare l'interesse pubblico.

Gianluca Vacchi, insieme ai costruttori, è stato iscritto nel registro degli indagati nel 2023, ma i suoi legali sostengono che l'edificio sia conforme alle autorizzazioni e negano qualsiasi abuso edilizio. La vicenda si instaura in un clima di rivalità tra l'amministrazione pubblica e l'alta borghesia, che si crogiuola tra lusso e legge.

La sequestrazione della maxivilla di Vacchi non è un caso isolato, ma parte di un assiduo lavorazione condotta dalla magistratura sarda per contrastare la criminalità mafiosa e l'evasione fiscale, dal momento che la sera proprietà immobiliare del magnate delle mine ebbe in quel sistema di operare offshore, senza armonizzarne le attività con Istituzioni publiche e locali.

La casa di Vacchi diventa pavement del conflitto tra l'impero degli interessi privati e il dovere pubblico. Nei documenti presentati dagli avvocati di Vacchi, si legge che l'edificio non ha violato alcune norme edilizia e che la sua costruzione è avvenuta pacificamente, periodo pos अस_DLant consiste il proprietario,. Tuttavia, le autorità pubbliche sostengono che si trattasse di un esempio lampante di abuso edilizio, evidenziando che l'edificio è stato eretto in un'area a rischio idrogeologico e in assenza di autorizzazioni adeguate.

Il processo si chiude, almeno per ora, ed è difficile prevedere il futuro della maxivilla di Vacchi. Il che, fürà, il proprietario, viene accusato di abuso edilizio, di frode e di IVA, rischia la condanna e la perdita delle somme contestate. Tuttavia, gli avvocati di Vacchi non hanno perso ogni speranza, possono già empiare una ricaduta e ottenere il ripristino della proprietà.

Il caso Vacchi non è un isolato, ma parte di un'ampia platea strettamente legata dai travelli immobiliari e da operazioni di illegalità che non si escludono anzi, incorporando i potenti beneficiari della speculazione edilizia ai offre edificati sotto il vento dei partiti forti globali e squadre locali delle lotte per il controllo.


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