un bagnino di 44 anni è stato punito dalla capitaneria di porto con una multa da 1032 euro per aver
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un bagnino di 44 anni è stato punito dalla capitaneria di porto con una multa da 1032 euro per aver

Ecco la riscrittura dell'articolo in 800 parole:

Saverio Amato, un bagnino di 44 anni con una vita spesa fra le acque del Mar Adriatico, è stato recentemente multato per aver fatto il proprio dovere. Questo affermazione potrebbe sembrare paradossale, ma è solo la realtà per il cittadino , che ha deciso di prendere l'attenzione pubblica per l'inasprimento dei tempi rispetto alle situazioni di emergenza come la sua.

Il caso si è sviluppato il giorno di Pasqua, in una spiaggia dell'alto Adriatico, precisamente a Ca' Savio, nel litorale veneziano di Cavallino-Treporti. Un turista tedesco, settantenne, era stata colta da malore mentre stava per entrare in acqua. Saverio Amato, in servizio presso il servizio di salvaguardia dei bagni, si è reperito sul luogo e, nonostante le acque fossero torbidissime, si è gettato in acqua per aiutare la donna in difficoltà.

La testimonianza dell'operatore dei servizi di soccorso conferma la versione di Amato: “Ha compiuto egregiamente il proprio dovere, mettendo a repentaglio la propria vita per salvare una donna anziana. Ha lavorato con dedizione e velocità per aiutare la signora, la quale stava rischiando di annegare”.

Eppure, nonostante l'impegno profuso per salvare la vita di un'ospite turistica, Amato ha ricevuto una multa per non aver fatto uso di un dispositivo di salvataggio a pressione. Una scelta, quest'ultima, che è stata vista come assurda dal bagnino e dagli stessi servizi di salvaguardia dei bagni.

Saverio Amato si è espresso a proposito della questione: “Sono incredulo, non credo di aver fatto un errore. Ho semplicemente agito istintivamente, come sarebbe naturale fare in una situazione di emergenza. Il dispositivo a pressione non era previsto in quel momento e non ci siamo dati il caso di usarlo. Ciò che contava era il tempo per raggiungere la donna in difficoltà e salvarla”.

L'incidente ha fatto emergere critiche rispetto alle procedure di sicurezza adottate dai servizi di salvaguardia dei bagni. Molti, tra cui Saverio Amato, ritiene che la questione del dispositivo a pressione non sia stata prevista nella procedura, e che quindi non sarebbe stato utile. Altri, invece, ritengono che l'utilizzo di tali dispositivi sia più importante per garantire la sicurezza dei bagnini.

Il fatto, inoltre, ha aperto un nuovo dibattito sulla necessità di revisionare le norme in materia di sicurezza dei servizi di salvaguardia dei bagni. È chiaro che ciò che emerge da questo episodio è la necessità di una maggiore preparazione e di una maggiore consapevolezza circa le norme e le procedure in materia di emergenza. Saverio Amato, che è stato definito un eroe dalle autorità, è ora determinato a lottare per una maggiore sicurezza sulle spiagge.

La vicenda, dunque, rappresenta un invito a ripensare la gestione delle emergenze in ambienti di tipo balneare e a garantire la massima sicurezza per tutti coloro che visitano le nostre spiagge. Saverio Amato, come un vero bagnino, ha saputo rischiare la propria vita per aiutare un'altra persona e ciò richiede una maggiore consapevolezza e preparazione in materia di sicurezza.

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