Un marziano a Roma, e la nostalgia dei fascisti su Marte
Se un marziano arrivasse oggi a Roma, a patto poi di trovare un taxi, vedrebbe un paese allo sbando, con gli ennesimi scioperi dei mezzi pubblici, e l'inesorabile declino dell'industria pesante, mentre la sanità è ai minimi termini, così come l'istruzione, la giustizia, il fisco, e i conti pubblici ulteriormente vandalizzati da quell'alzata d'ingegno appulo-venezuelana del bonus 110 per cento.
Il marziano troverebbe un paese governato da un gruppo di neo, ex, post fascisti impegnato a definire in modo bombastico, e grottesco, «reato universale» non il genocidio, la tortura o un qualche crimine di guerra, ma addirittura la nascita di un bambino con tecniche di gestazione non naturali, per il solo intento di strizzare l'occhio ai settori più retrivi della società e di…