Una marea per la Palestina: come le piazze diventano protagoniste
In Italia ci sarà oggi uno sciopero contro il genocidio a Gaza, mentre i manifestanti hanno occupato stazioni e strade in diverse città per richiedere la fine dell’aggressione israeliana. La “Global Sumud Flottiglia” è stata intercettata da Israele e i suoi membri sono stati portati in un carcere israeliano.
L’analisi di Andrea Dessì, professore all’American University of Rome, rivela che i paesi arabi sostengono formalmente il piano di pace di Trump per Gaza, nonostante le preoccupazioni sulle modifiche apportate al piano. Questi paesi cercano di aumentare la pressione su Hamas affinché accetti il piano, in cambio di vantaggi economici e di sicurezza.
Intanto, 225 ospedali italiani hanno aderito a un flash mob di digiuno per Gaza, insieme a 20.000 sanitari che hanno letto i nomi dei 1677 sanitari uccisi nella striscia di Gaza.
In occasione dell’anniversario della strage di Lampedusa del 2013, Giorgia Linardi, portavoce di Seawatch, ha ricordato come il Mediterraneo centrale sia cambiato da allora, con politiche ostative nei confronti dell’azione della società civile in mare e del diritto alla libertà di movimento delle persone in fuga.
Linardi ha sottolineato l’importanza della mobilitazione civile contro il genocidio a Gaza e ha denunciato la violenza inaudita che si è raggiunta nel Mediterraneo, dove le motovedette regalate dall’Italia alla Libia hanno aperto il fuoco contro gli equipaggi della flotta civile di soccorso. È necessario opporsi a questo clima di estrema violenza e fare in modo che il Mediterraneo torni ad essere un mare di unione tra popoli, non un teatro di violenza e morte contro i civili.
