La mossa del cavallo di Andrea Orcel – Unicredit scioglie il rischio bancario e lancia un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco BPM. L’offerta vale più di 10 miliardi di euro – l’integrazione dei due istituti viene definita un’opportunità di “crescita ideale” – l’ad di Unicredit: “L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi. Siamo ben posizionati per rispondere a questa sfida”. Resta in piedi l’operazione Commerzbank. E la fusione di BPM con MPS? Unicredit si papperà anche il “monte”?
Unicredit promuove un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco BPM, come si legge in una nota. Il controvalore complessivo dell’offerta di Unicredit nei confronti di Banco BPM, sempre in caso di integrale adesione, sarà di 10.086.832.606 euro. L’importo è pari alla valorizzazione “monetaria” del corrispettivo, cioè 6,657 euro per azione di Banco BPM, la cifra tiene conto anche del prezzo ufficiale delle azioni di Unicredit nell’ultima seduta di venerdì scorso, che è pari a 38,041 euro.
L’integrazione di Banco BPM con Unicredit rappresenta, per entrambi, un’opportunità di “crescita ideale”. E’ quanto si legge nel documento dell’offerta pubblica di scambio volontaria. Aderendo all’offerta, tutti gli azionisti di Banco BPM trarrebbero “beneficio dall’aggregazione con Unicredit, in quanto diventerebbero protagonisti di una iniziativa imprenditoriale di eccellenza promossa da un autentico gruppo pan-europeo con presenza globale qual è il gruppo bancario UniCredit.
L’offerta pubblica di scambio volontaria su Banco BPM è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank. Le discussioni relative a Commerzbank sono state già prolungate nel rispetto delle prossime elezioni in Germania (il prossimo febbraio) degli stakeholder della banca. La posizione rimane un importante investimento con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale “upside”.
L’aggregazione di Banco BPM e Unicredit potrà consentire la piena valorizzazione delle potenzialità di Banco BPM, con un’elevata capacità di creazione di valore a beneficio degli azionisti, dei clienti della banca e di tutti gli altri stakeholder, principalmente attraverso il raggiungimento dei seguenti obiettivi industriali, finanziari e di sostenibilità.
L’integrazione porterà al rafforzamento dell’offerta di prodotti e alla realizzazione di sinergie di ricavo stimate a regime in circa 300 milioni di euro ante imposte per anno, facendo leva sulle potenziali complementarietà ed estraendo ulteriore valore dalla razionalizzazione e dall’ottimizzazione delle fabbriche prodotto, delle partnership e degli accordi in essere del gruppo dell’offerente e dell’emittente. Previste anche significative sinergie di costo stimate a regime in circa 900 milioni ante imposte per anno, ammontare che si prevede di raggiungere a partire dal secondo anno successivo al completamento dell’offerta. I relativi costi di integrazione sono stimati complessivamente in circa 2 miliardi ante imposte una tantum.
Andrea Orcel, CEO di Unicredit, dichiara: “L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”.
Resta dunque da vedere se l’operazione Commerzbank verrà ripresa e se Unicredit si papperà anche il “monte” con la fusione di BPM con MPS.