VANNACCI DEVASTANTE, SMONTA CIACCHERI E LO LASCIA SENZA PAROLE
Il conduttore di un canale di notizie italiano, Vannacci, è intervenuto in un servizio televisivo lamentando la situazione di occupazione abusiva di appartamenti e chiedendo che lo Stato si appropriasse di queste case per promuovere la legalità. Ha criticato il funzionario pubblico Luca Blasi, che è stato accusato di occupazione abusiva di un appartamento, affermando che non può essere contemporaneamente un rappresentante delle istituzioni e un abusivo.
Vannacci ha anche accusato il governo di non prendere sufficienti misure per contrastare il fenomeno dell'occupazione abusiva e ha chiesto che venga approvata una nuova legge per ridurre l'entità di questo problema. Ha anche criticato il Ministro del Turismo, Luca Blasi, per la sua posizione di occupazione abusiva e ha affermato che è più grave di una ministro della Repubblica che è accusata di truffa.
Inoltre, Vannacci ha espresso la sua speranza che lo Stato si riappropri di queste case e promuova la legalità, affermando che lo Stato deve essere baluardo della legalità e non può permettere che l'illegalità diventi legale. Ha anche criticato l'articolo 42 della Costituzione, che stabilisce la proprietà privata e pubblica, affermando che il diritto ad abitare non è riconosciuto dalla Costituzione e che il diritto alla proprietà privata è il contrario di ciò che sostiene il funzionario pubblico.
Il conduttore ha anche criticato il funzionario pubblico per la sua mancanza di conoscenza sulla materia e ha affermato che è necessario studiare e capire la situazione per poterla affrontare. Ha anche criticato il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per non aver preso sufficienti misure per contrastare il fenomeno dell'occupazione abusiva e ha affermato che lo Stato deve essere più attento a questo problema.
In sintesi, Vannacci ha chiesto che lo Stato si appropriasse di queste case, promuovesse la legalità e contrastasse il fenomeno dell'occupazione abusiva, criticando i funzionari pubblici e il governo per la loro inazione e la loro mancanza di conoscenza sulla materia.
