Vannacci per ora non fa il partito ma parla già da premier (contro Meloni): “È emergenza sicurezza”
La montagna ha partorito un topolino. Il raduno di “Noi con Vannacci” a Viterbo era stato annunciato come una maxi festa di due giorni, con dibattiti, cibo e spettacoli. In realtà, l'evento si è ridotto a un pomeriggio, con il palco trasferito in un hotel a causa del maltempo. Circa 300 posti a sedere si sono riempiti solo per il gran finale, quando è arrivato l'ospite più atteso, Roberto Vannacci.
Il generale ha attaccato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, criticandolo per non essere laureato. Ha detto che, se fosse presidente del Consiglio, la sua prima priorità sarebbe la sicurezza, perché in Italia “sono aumentati i furti e si deve aver paura ad uscire per strada”. Ha anche espresso il suo disappunto per il governo di Meloni e Salvini, affermando che “il paese è un'anarchia” e che “serve un partito persino più a destra di quelli che sono al governo ora”.
Molti dei sostenitori di Vannacci presenti al raduno si sono detti delusi dal governo e hanno spronato il generale a mollare la Lega e fondare un suo partito. Vannacci ha detto che non esclude nulla e che “nel futuro non vedo perché debba escludere un'opportunità”. Ha anche espresso la sua convinzione che la sicurezza sia la prima priorità in Italia e in Europa.
Durante il suo discorso, Vannacci ha espresso la sua convinzione che la destra si meriti qualcosa di meglio e ha criticato la politica corretta, affermando che “la libertà di opinione è colpita” e che “è anche un modo per rompere questo politicamente corretto”. Ha anche espresso la sua fedeltà ai principi e agli ideali fascisti e ha invitato i suoi sostenitori a seguirlo.
