vespa punto nell’orgoglio – ‘bru-neo’ scrive a dagospia e va all’attacco dei vertici della rai
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vespa punto nell’orgoglio – ‘bru-neo’ scrive a dagospia e va all’attacco dei vertici della rai

Il mistero del trattamento discriminatorio riservato a “Porta a Porta” nella celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della . L'episodio è stato raccontato dal conduttore Bruno Vespa stesso, che si è indignato e ha deciso di abbandonare la cerimonia, scrivendo una lettera a Dagospia.

Vespa, noto per la sua lunga esperienza come conduttore di Porta a Porta, si è sentito umiliato per non essere stato menzionato durante la celebrazione, nonostante il suo ruolo chiave nel programma. Inoltre, ha evidenziato che i 30 anni di Porta a Porta sono stati dimenticati, a differenza di altri programmi televisivi che hanno ricevuto un riconoscimento.

L'articolo suggerisce che potrebbe essere stato un “sgambetto” ad arte, orchestrato da alcuni membri della Rai, in particolare il direttore sviluppo nuovi formati, Pierluigi Colantoni, e il fratellino d'Italia Marco Zela, direttore delle relazioni esterne e comunicazione corporate di Viale Mazzini. Entrambi sono stati nominati da Fuortes, un noto figura .

La lettera di Vespa accusa la Rai di avere dimenticato l'anima profonda della sua storia, ovvero il ruolo di Porta a Porta, e chiede se ci sono stati interessi personali o politici che hanno guidato la scelta di non menzionare il programma. L'articolo si chiede se la Rai abbia deciso di escludere Vespa dalla celebrazione per non avere dato il suo imprimatur alla scaletta del programma.

Inoltre, l'articolo menziona un vecchio in cui Pierluigi Colantoni balla nudo, che è stato interpretato come un segnale di provocazione o di sfida. È stato suggerito che Colantoni, noto per la sua passione per la e l'innovazione, potrebbe essere stato un ostile verso Vespa e Porta a Porta, che sono considerati una parte della storia della italiana.

In conclusione, l'episodio è un esempio di come la e la gestione della Rai possano influire sulla celebrazione dei suoi propri successi. La decisione di escludere Porta a Porta dalla celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della televisione ha creato un'onda di emozione tra i fans del programma e ha fatto emergere accuse di trattamento discriminatorio e interessi personali. È chiaro che il mistero del trattamento riservato a Porta a Porta non sarà facilmente risolto, ma la questione apre nuove riflessioni sulla gestione della Rai e sulla sua identità.

Inoltre, l'articolo ha rilasciato nuove informazioni sulla vicenda, tra cui l'ipotesi che il responsabile della commissione celebrativa, Giampaolo Rossi, non abbia dato il suo imprimatur alla scaletta del programma. Ciò ha aumentato le voci sulla possibile esistenza di interessi personali o politici dietro l'esclusione di Porta a Porta.

In sintesi, l'articolo è un esempio di come la politica e la gestione della Rai possano influire sulla celebrazione dei suoi propri successi, e apre nuove riflessioni sulla gestione della Rai e sulla sua identità.

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