La trasformazione della Vespa in farfalla è il titolo di un articolo che racconta la storia di Genaro Sangiuliano, ministro della cultura, che ha modificato la legge cinema con l'obiettivo di favorire alcune produzioni cinematografiche selezionate rispetto a quelle automatiche. Il produttore noto, Bruno Vespa, ha difeso Sangiuliano in un'intervista esclusiva, sostenendo che il ministro ha impiegato quasi due anni per spostare i contributi pubblici dai “contributi automatici” a quelli “selettivi”, paralizzando il settore che dà lavoro a 260mila persone e allontanando gli investitori internazionali.
Secondo Vespa, il ministro ha modificato la norma della legge Franceschini per consentire di spostare risorse pubbliche dai contributi automatici a quelli selettivi, il che significa che oltre 50 milioni di euro sono stati spostati a partire dal 2023. Tuttavia, il decreto del ministro è stato pubblicato solo il 14 agosto 2024, e ci sono ancora i decreti direttoriali che devono essere firmati dalla Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero per applicare il decreto.
Il produttore si è espresso in modo severo contro il ministro, accusandolo di aver creato un groviglio burocratico e politicante che ammazza il settore produttivo. Ha anche chiesto regole certe e stabili, e non annunci o polemiche politiche all'infinito. Ha inoltre sottolineato che gli imprenditori e i registi di sinistra e di destra, tecnici, maestranze operaie e sceneggiatori sono oggi tutti uniti a chiedere regole chiare e controllare se qualcuno ha fatto impicci e sanzionarlo.
Il titolo dell'articolo fa riferimento al fatto che il ministro Sangiuliano ha modificato la legge cinema con l'obiettivo di favorire alcune produzioni cinematografiche selezionate rispetto a quelle automatiche, ma il produttore Vespa sostiene che il ministro ha impiegato quasi due anni per spostare i contributi pubblici dai “contributi automatici” a quelli “selettivi”, paralizzando il settore che dà lavoro a 260mila persone e allontanando gli investitori internazionali.
Inoltre, l'articolo fa riferimento alla dichiarazione del regista Nanni Moretti, che ha affermato che Vespa non sa nulla di questo lavoro e ha mischiato mele, pistacchi e banane. Moretti ha chiesto regole certe e stabili, e non annunci o polemiche politiche all'infinito.
In sintesi, l'articolo racconta la storia di Genaro Sangiuliano, ministro della cultura, che ha modificato la legge cinema con l'obiettivo di favorire alcune produzioni cinematografiche selezionate rispetto a quelle automatiche. Il produttore noto, Bruno Vespa, ha difeso Sangiuliano in un'intervista esclusiva, sostenendo che il ministro ha impiegato quasi due anni per spostare i contributi pubblici dai “contributi automatici” a quelli “selettivi”, paralizzando il settore che dà lavoro a 260mila persone e allontanando gli investitori internazionali.