“Un vestito che fa stare tutti d'accordo? Forse no. Il famoso vestito blu e nero che nel 2015 era al centro di un grande dibattito è tornato a divertire la rete sociale grazie a una ragazza di nome Ruby, che lo ha pubblicato su TikTok. La sua posta ha riacceso il fuoco di una discussione che sembrava ormai spegnita, facendo tornare in votazione i sé sette anni fa, quando si era diffusa la famosa immagine sul blog di Cecilia Bleasdale, in vista del matrimonio della figlia Grace.
All'epoca, la questione aveva diviso il pubblico in due grandi gruppi: quelli che vedevano il vestito blu e nero, e quelli che lo vedevano in toni bianco e oro. I neuroscienziati si erano immersi nel dibattito, cercando di spiegare perché alcune persone vedessero il vestito in un colore e altre in un altro. Una delle teorie più accreditate era legata all'effetto della luce: chi vede il vestito in toni bianco e oro immagina che sia illuminato dalla luce naturale, mentre chi lo vede blu e nero crede che sia esposto a luce artificiale. Ancora oggi, quando Ruby pubblica il video, centinaia di utenti chiedono di esporre il vestito alla luce del sole per una “prova definitiva” del colore.
Tuttavia, molti utenti continuano a fidarsi della propria percezione visiva e commentano affermando che il vestito è splendido e bello in toni bianco e oro. La “guerra dei colori” sembra destinata a infastidire ancora a lungo. Quelli che pensano di avere ragione continuarono a sostenere il loro punto di vista, mentre gli altri non sono disposti ad arrendersi. La controversia continua a divertire e a stimolare la curiosità. Forse il segreto di questo enigma è semplicemente nella diversa percezione umana.
Ruby, la ragazza che ha pubblicato il video, non si è prestata a dare spiegazioni e afferma di essersi limitata a condividere il suo momento e la sua sorpresa per il confronto che il vestito elude ancora oggi. Forse il vestito blu e nero è un caso unico nella storia di internet, uno sfidato che chiamerà a riflessioni sulle nostre facoltà visive e sulla nostra capacità di percepire la realtà.”