Ecco il riassunto dell'articolo di Giuliano Ferrara pubblicato su “il Foglio” e commentato da Marco Travaglio:
L'articolo di Ferrara intitola “Antisemitismo alla carbonara” e accusa di antisemitismo alcuni quotidiani e personalità, tra cui Marco Travaglio, che avrebbero utilizzato l'antisemitismo come strumento di diffamazione e manipolazione.
Ferrara lamenta che l'antisemitismo sia tornato di moda, sia attraverso vignette satiriche che utilizzano stereotipi antisemiti, sia attraverso articoli e editoriali che diffamano gli ebrei e l'ebraismo. Il giornalista denuncia l'opportunità di alcuni collaboratori illustri, come Moni Ovadia e Gad Lerner, di accettare di lavorare per un giornale che diffama gli ebrei.
Ferrara critica anche il giornale di Travaglio, “Il Fatto Quotidiano”, accusandolo di diffamazione, calunnia e oltraggio alla verità. Il giornalista sostiene che il quotidiano sia finanziato da chi lo legge e che ciò renderebbe la sua diffamazione degli ebrei un atto di propaganda.
L'articolo di Ferrara si conclude con un attacco a Travaglio, accusandolo di essere un “fascista di destra” e di utilizzare l'antisemitismo come strumento di propaganda per manipolare gli eventi e le persone.
Il testo presenta alcune vignette satiriche, tra cui una di Natangelo per “Il Fatto Quotidiano” che raffigura Putin con una circoncisione, e una di Riccardo Mannelli per lo stesso quotidiano che raffigura Netanyahu con la kippah. Ferrara considera queste vignette come esempi di antisemitismo e sostiene che siano un pericolo per la democrazia e la libertà di critica.
In generale, l'articolo di Ferrara accusa i media e le personalità che utilizzano l'antisemitismo come strumento di diffamazione e manipolazione, e sostiene che ciò rappresenti un pericolo per la democrazia e la libertà di critica.