Zaratti (Avs): “Per non lasciare il calcio alla malavita, serve la partecipazione popolare nei club”
La procura di Milano ha appena portato alla luce nuovamente il problema dell'illegalità tra i gruppi ultras di Inter e Milan, portando alla luce attività illegali come il racket dei biglietti e la gestione dei parcheggi presso gli stadi. Ciò ha fatto emergere anche episodi di violenza e collegamenti con ambienti mafiosi.
In questo contesto, il deputato di Avs, Filiberto Zaratti, ritiene che l'azione repressiva non basti per combattere questo tipo di fenomeni. Secondo lui, ciò richiede una grande riforma del calcio italiano. In particolare, Zaratti propone una riforma che stabilisca la partecipazione popolare dei tifosi nella proprietà e nella gestione delle società calcistiche, come previsto nel modello tedesco.
Il deputato sostiene che quando si coinvolgono più di 350.000 tifosi, come nel caso del Bayern Monaco, le frange violente o criminali del tifo diventano marginali. Invece, la stragrande maggioranza dei tifosi sono persone oneste che garantiscono la trasparenza nella gestione della società.
Il progetto di legge proposto da Zaratti stabilirebbe che il 50% più uno delle azioni dei club sia in mano ai tifosi e ai sostenitori, mentre gli sponsor privati potrebbero detenere solo una minoranza delle quote. Ogni socio dell'azionariato popolare potrebbe possedere solo una azione, e la struttura organizzativa della società dovrà garantire la democrazia e la trasparenza.
Secondo Zaratti, questo tipo di riforma potrebbe avere effetti benefici non solo sul tifo violento, ma anche sulle finanze dei club, molti dei quali sono sovraindebitati. Inoltre, una maggiore partecipazione dei tifosi alle decisioni della società potrebbe risvegliare la loro passione per il calcio, oggi seguito da un minor numero di persone rispetto al passato.
In sintesi, Zaratti ritiene che una riforma che dia ai tifosi una maggiore influenza nella proprietà e nella gestione delle società calcistiche possa essere un'arma potente contro la violenza e la illegalità tra gli ultras, contribuendo alla trasparenza e all'equità nel mondo del calcio italiano.